La diminuzione massiva delle popolazioni di anfibi in molte aree della terra è stata messa in evidenza fin dagli anni ’80. I motivi di questa diminuzione sono gli stessi riscontrati per altri gruppi animali: distruzione degli habitat, introduzione di specie alloctone predatrici o competitrici, inquinamento ambientale e sviluppo di patologie varie.

Gli anfibi sono particolarmente delicati per diversi motivi: le loro ridotte dimensioni corporee (mediamente sono i più piccoli vertebrati) che conferiscono peraltro scarsa capacità di movimento tra aree idonee spesso sempre più distanti, la loro pelle permeabile e quindi vulnerabile a diversi agenti (sostanze chimiche, raggi UV), un ciclo vitale complesso che rende le specie dipendenti simultaneamente da diversi tipi di ambiente, la vulnerabilità, in particolare degli stadi larvali a predatori alloctoni.

Nel Parco gli anfibi sono localizzati prevalentemente presso gli stagni e le foppe.

Sono 7 le specie presenti:il rospo comune (Bufo bufo), il rospo smeralidino (Bufo viridis), la raganella (Hyla intermedia). Si rinviene anche la rana agile (Rana dalmatina), il Tritone punteggiato (Lissotriton vulgaris) e il tritone crestato (Triturus carnifex) , presente tra l’altro in fossi lungo il Canale Villoresi. La rana verde (Rana synklepton esculenta) ha una più ampia diffusione e si rinviene spesso anche nelle vicinanze della Molgora.

Rana verde ( Rana synklepton esculenta ), Foto di L. D’amato

Il Tritone crestato italiano, presente nel Parco Agricolo Nord Est, è una specie in cattivo stato di conservazione a scala continentale. Esso è infatti inserito nell’allegato II alla Direttiva Habitat che elenca le specie di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione. Il Rospo comune è considerata specie vulnerabile a rischio di estinzione, drasticamente diminuita nella Pianura Padana negli ultimi anni e assai rara anche nel P.A.N.E.